Creature delle fiabe. Fatine languide, sognanti, incantevoli – e incantate – che sbucano dal sogno per apparire verissime, reali, grazie a volumi, tagli, tessuti e accessori maschili. La tensione tra la dolcezza dello zucchero a velo e gli stivali da biker patchwork.
Tra i fiorentini ricamati e le trame crude dei tessuti tagliati a vivo. Sfumature oniriche di toni pastello, la vita vissuta in un acquerello, tra elefanti rosa, ricami e bouquets giganti. Gialli pulcino, rosa confetto, verde acqua e lilla da polvere di stlla degradano magicamente in pezzi di magli impalpabili, soffici e vaporosi come un incantesimo.
I tagli classici del guardaroba da uomo di cappotti e giacche decostruiti, cardigan e pantaloni come pizzicotto per riportarci ”qui ed ora”.
Silhouttes sottili e lunghissime, fluide come i luminosi velluti di seta e i soavi creponnes in cui sono tagliati abiti e gonne. Sempre però accostati a pesanti e caldissimi pull o giacche reversibili rubati al principe azzurro.
Un mondo magico un cui il pizzo di maglia si trasforma improvvisamente in una nuvola di piume; abitato da creature fantastiche come pitoni nei toni tenui delle caramelle che diventano maxi cappotti; le volpi dolcissime che si tramutano in orecchini, collane e bracciali, montate a strisce su organza creando lievissime minigonne e giacche e il visone che potrebbe sembrare maglia ma che in realtà è quasi un gioiello.
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